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172 consolatoria

e gridato quanto hai potuto per evitargli e sí veementemente che n’hai avuto inimicizie per le quali sei stato in pericolo quasi certissimo di essere amazzato. Sia adunche el fondamento ed una base solidissima della consolazione tua el sentirti la conscienzia monda, el sentirti innocentissimo da tutte le calunnie che ti sono date, el potere con allegro animo dire teco medesimo: io non ho mai tolto danaro di altri; io non ho mai permesso, anzi quanto è stato in me ho sanza rispetto sempre ovviato che non solo e’ cittadini e sudditi della mia patria, ma né anche gli strani, gli alieni siano stati mai ingiuriati o soprafatti da alcuno né nella persona né nella roba. Di che essendo conscio, ti possono e debbono poco perturbare le imputazione e romori falsi; perché è certo vana e ridicula la querela di coloro che aggravano e’ lamenti loro per dire di essere imputati a torto ed essere innocenti, come se piú si debba dolere chi patisce a torto che chi patisce con ragione.

Confesso che in uno certo modo manco debbe lamentarsi della pena chi cognosce meritarla, e chi non può dire essergli fatto ingiustizia, e che ricognoscendo se medesimo e la conscienzia sua è necessitato a dire: io merito questo e peggio; ma quanto alla causa della pena colui che è innocente non può sentire dolore o dispiacere alcuno, e da altro canto chi è in delitto ha sanza comparazione maggiore tormento, maggiore cruciato da se medesimo e dalla sua conscienzia che non è lo alleggerimento che gli dá el cognoscere che non si può lamentare della pena; perché quelle sono le punture, quegli sono gli aculei, quello è el vermine che rode le viscere, quella è la fiamma che non lascia riposare, che nasce da se medesimo, che lo costrigne a confessare che da sé procede, dalle azioni ed opere sue, tutto el male che lui sente. Questa è quella ruota di Sisifo che non si ferma, non si riposa mai; questa bene in continua afflizione, in continuo fuoco chi ha solo el peccato sanza essere punito; quanto piú chi ha l’uno e l’altro; anzi la pena estrinseca ed accidentale è piccola a comparazione di quella che continuamente dá el sentirsi sempre vessato e tormentato dalla conscienzia sua: non si può mandarla