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oratio accusatoria 195

citiate a furore, non lapidiate questo morbo: contentiatevi, poi che la cosa è qui, che sia gastigato da’ giudici; perché se bene sarebbe stato forse piú utile e piú secondo la degnitá di questa cittá e piú terrore degli altri, innanzi che fussi accusato averlo a furore di popolo esterminato, averlo abbruciato in casa, averlo per eterna memoria tagliato a pezzi in sulle porte di questo palazzo, la autoritá del quale ha violato in tanti modi; quivi a’ piedi di quella Iudith, acciò che uno medesimo luogo fussi memoria dell’onore di chi ha conservato la patria, e del supplicio di chi l’ha oppressa; pure ora che la causa è introdotta, che el caso è in giudicio, sarebbe forse di malo esempio amazzarlo: mentre dice la causa, mentre che è innanzi a’ giudici, lasciate vi prego correre el giudicio. Avete giudici uomini prudenti, uomini virili, integri, amatori quanto si può della nostra libertá: non possono errare per non cognoscere quanto importi questa condannazione; non sono per temere minacci vani, non per lasciarsi corrompere a’ prieghi o altri mezzi; sanno la vostra voluntá; non è pericolo che la giustizia sia violata, non che della salute commune sia tenuto poco conto, non finalmente che se a loro non è mancato chi accusi, che se a me non manca materia di accusare, che a voi ed alla republica manchino giudici.

Io vi dico di nuovo che per la inaudita avarizia di messer Francesco è stato distrutto el paese vostro, sono state distrutte tante provincie, ripieno ogni cosa di rapine, di incendi, di violazione di donne, di vergine, di omicídi, saccheggiate tante vostre castella da vostri soldati con piú crudeltá che non arebbono fatto gli inimici. Testimonio di quello che io dico è Barberino, el Borgo a San Lorenzo e Decomano, testimonio el Pontasieve, testimonio San Casciano, testimonio quelle ricche e belle castella di Valdarno e quasi simile a cittá, Fighine, San Giovanni e Montevarchi, trattate con tanta impietá, con tanta crudeltá che ebbono invidia a Laterina, a Quarata, alla Chiassa ed agli altri luoghi dove stettono gli spagnuoli. Feciono cento volte peggio a’ sudditi nostri e’ nostri soldati chiamati, per chi ogni mese davamo le paghe a messer Francesco,