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270 oratio defensoria

che aveva autoritá di punirlo con odio infinito di ognuno, sanza speranza di potergli nascondere. Non potresti rispondere né credere altrimenti; dunque bisogna che el medesimo diciate e crediate di me, se la impressione fatta prima non vi occupa el giudicio, se volete giudicare con la veritá non co’ gridi: però di nuovo vi priego che abbiate lo animo vacuo, né crediate se non quello che trovate, quello che vi si pruova e vi si mostra. Sono stato netto tanti anni, astenutomi da’ furti piccoli, da’ mediocri, per diventare in uno momento sceleratissimo? Non è questo secondo la natura delle cose, né può essere: nessuno, dice el proverbio antico, diventa in uno tratto tristissimo; sono scale che si salgono a scaglioni, si comincia, prima si augumenta, poi si conferma; cosí fu sempre fatto el mondo per gli altri, cosí s’ha a credere a me. Immaginatemi ladro quanto voi volete, quanto ha detto lo accusatore; non sono però stato d’altra natura, né proceduto altrimenti che abbino solito a’ fare gli altri ladri; quello s’ha a credere che è verisimile che si può credere, non quello che aborrisce dal senso di ognuno, che è contro alla consuetudine, contro allo ordine e contro al naturale di tutte le cose.

Ma udite vi priego un’altra piú presto certezza che coniettura. Se io ho rubato tanti danari, bisogna che io gli abbia o che io gli abbia spesi; ecco qui el calculo di tutte le possessione che io ho comperato, ecco qui el sunto cavato di tutti e’ libri che io ho prodotti, cosí quegli che ho tenuti io, non con ordine mercantile ma con tale ordine che apparisce la veritá, come quegli che con stile mercantile ha tenuti Girolamo mio fratello. Vedete quante erano le facultá mie innanzi che cominciassi la guerra, vedete quello che sono piú dal principio della guerra in qua. Ecco nota de’ danari rimessi a Vinegia, di che si è fatto tanto rumore, ecco le lettere, e’ conti mandatimi da Vinegia da Girolamo. Le quali tutte cose, giudici, sapete che io le produssi el dí medesimo che fui citato, in modo che né lo ordine con che sono state tenute di tempo in tempo, né lo spazio che io ho avuto lascia uno minimo sospetto che siano scritte a proposito di questo pericolo. Non sono giá