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sopra le parole di Amos, che s’ha a verificare in questi tempi apunto come io te lo espongo.

Se Roma e Italia fará penitenzia, non saranno questi mali; ma non credo la faccino.

Se io fussi bene morto o cacciato, non si spegnerá questo lume, perché è attaccato in molti luoghi ed in tutte le religione, e tu lo vedrai suscitare in molta gente, e leverannosi su molti contra e’ loro medesimi e del loro ordine, e susciterassene per tutta Italia ed a Roma; e giá vi è acceso di questo fuoco in vescovi, prelati e cardinali; e se tu ne spegnerai uno, ne verranno degli altri e piú forti; ed io sono per difendere questa veritá, o voglinla fare con ragione, o per altri mezzi che non ti voglio dire adesso, o per via naturale o sopranaturale.


Mercoledí post tertiam.

Non si potrá mai acconciare la Chiesa, né a Firenze né altrove, se non muore prima di molte gente, e che si vadia gridando per le strade: — chi ha morti? —.


Giovedí post tertiam.

E’ turchi si convertiranno alla fede, ed in Turchia sará tutto lo spirito.

E’ non è ancora el tempo; verrá bene el tempo tuo, che tu potrai fare di me quello che tu vorrai, sed adhuc modicum tempus vobiscum sum.

El Signore m’ha comandato che io profeti el flagello, undique sunt angustiae; se io lo fo, perderò el corpo; se io nol fo, io perderei l’anima.

Italia, tu hai a andare sottosopra; Roma, tu hai a andare sottosopra e sarai svelta insino alle radici; Firenze, tu hai a avere delle tabulazione, perché non vuoi ancora vivere bene.


Sabato post tertiam.

Se io non avessi lume alcuno di quello che ho predetto, solo per ragione naturale ne crederrei el medesimo che ora ne credo.


Quarta Dominica Quadragesimae.

Che diresti tu, se io t’annunziassi el tempo che le tribulazione saranno finite, non dico el tempo che le cominceranno, ma quando saranno finite? che te lo saprei annunziare, ed el quale sará