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savonaroliani 295

presto; e non è qui nessuno tanto vecchio che non vi si possa trovare; sí che se io ti dicessi el tempo che le saranno finite, tu tremerresti; ma io non tel posso dire, ché la chiave è serrata.

Questo governo l’ha fatto Dio ed è buono: tu n’hai pure veduto qualche segno; ma ascoltami un poco, ed odi le mie parole ed apri bene gli orecchi; io ti dico che verrá un dí un tal disordine che fará uno grande ordine; e dicoti che verrá un’acqua che si spargerá per la campagna e fará un tal disordine, che fará un grande ordine, e poi tornerá el fiume al letto suo; intendimi bene ed aprimi bene l’orecchio, Firenze; qualche volta bisogna fare disordine per fare poi ordine, e però messer Domenedio fará fare un dí uno disordine, che poi stará in pace ogni cosa.


Prima maii 1495.

El diluvio comincia a venire, e comincia a gocciolare ogni cosa; lascereno ora predicare a Dio; e la spada, che io ti dissi che era venuta, ma era nel fodero, è cominciata a cavarsi un poco fuora; e l’ho vista cosí un poco fuora, ma non è ancora tutta fuora.

Oggi è el primo dí di maggio, e non sanza cagione e misterio te lo dico; comincia a numerare oggi che è el primo dí di maggio, e vedrai quanto sarai dalla lunga; io non ti dico domane; ma tu dirai: — Be’ frate, sai tu el dí determinato? — Forse che sí. — Be’, se tu lo sai, perché non ce lo di’? — Dimmi, perché non ti dice Dio el dí che tu hai a morire? Perché non è tua utilitá; perché tu diresti: — io voglio fare male insino a quello tempo, e poi mi emenderò; — e questo non saria tua salute.

Firenze, se tu ti vedessi spogliare insino alla camicia e non ti rimanere niente, non ti turbare; se tu ti vedessi bene morta, cioè come era Abraatn morto al generare secondo la natura, quello che t’ho detto sará sanza alcuna dubitazione, se bene tu fussi in ogni grandissima tribulazione.

Firenze, io ti dico che el Signore ne viene a sproni battuti, ed ha la mano in sulla spada.

Io sono inspirato da Dio che io non ti dica piú dello stato, e cosí farò; quale sia la causa dimandala a lui.


Tertia maii.

Dio ha deliberato scacciare e’ pastori e gran maestri di Italia; né gioverá loro sapienzia o potenzia; e vuole fare venire de’