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ricordanze 65


Ero prima in detto anno stato eletto avvocato del commune di Santa Croce, non avendo io fatta opera nessuna, per mezzo di messer Vincenzio Duranti priore di detto luogo che era di quivi1.

Ricordo come a di 20 di detto mese ebbi da Alamanno, portò Michele da Colle, ogni resto della mia dote; la quale spesi tutta, parte in vestire la donna, parte in vestire me, parte in qualche masserizia per la casa nuova; eccetto fiorini. d’oro, e’ quali sotto nome di Piero mio padre sono a mio utile e danno nella bottega nostra della seta che canta in nome di Iacopo mio fratello, Lorenzo di Bernardo Segni e C.

Ricordo come a di 28 di dicembre di detto anno, a ore una e tre quarti di notte, ebbi dalla Maria mia donna una fanciulla femina, la quale si battezzò in San Giovanni a di 29 a ore 23 passate di poco, e gli posi nome Simona per mia madre e Romola; tennonla a battesimo messer Iacopo Pepi, messer Niccolò di Simone Altoviti, Ruberto di Donato Acciaiuoli e Pagolo di Piero Vettori, e’ quali non mandorono confetti o presente alcuno perché così gli pregai, che non volli quella boria con loro spesa e mia.

Ricordo come sendo morto messer Francesco Gualterotti a dì 3 di gennaio, fui la sera medesima eletto in luogo suo avvocato della mercatantia da’ sei, e’ quali erano Chimenti di ser Nigi, Filippo Sacchetti, Niccolò Serragli, Bernardo di Carlo Gondi, Piero di Tanai de’ Nerli, e Girolamo di Struffa; funne massime operatore Bernardo Gondi, e fui eletto con sei fave nere2.

Ricordo come avendo avuto Alamanno Salviati capitano di Pisa in Pisa una infermitá lunga di circa a due mesi e mezzo e benché paressi alquanto alleggerito, essendo ancora in grande male, io andai a vederlo, credo a di 24 di gennaio, e stettivi giorni cinque, che fanno fra andare e tornare giorni nove.

  1. In margine: ducati quattro l’anno.
  2. In margine: mancia di otto grossoni per ognisanti e dodici per pasqua.