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proposta di alleanza di carlo v ai veneziani 139


una piena che gli venissi adosso; ed a questo non ha la migliore via che accordare con noi; e’ quali accordati, spaccerá subito el duca di Milano, che n’ha giá dato principio, e spacciato lui, volterá el papa ed e’ fiorentini in sul verso che gli parrá, che non aranno rimedio; e cosí quando poi vorrá fare la guerra con noi, non solo ci ará levato la compagnia di costoro, ma si varrá a distruzione nostra delle forze e danari di quegli stati. E quello che è piú oltre, e’ franzesi, se bene saranno disperati degli accordi ed accesi al passare ed invitati da noi, si raffredderanno molto quando vedranno cresciuto forze in grande quantitá allo inimico suo, ed a loro mancati quegli fondamenti de’ quali arebbono sperato di valersi; dove se noi non facciamo questo accordo, questi imperiali staranno molto piú sospesi a manomettere Milano, el papa, fiorentini ed altri; e quando pure lo voglino fare, costoro avendo speranza della lega nostra, penseranno forse a difendersi, a che disperati di noi non potranno pensare; e se Cesare alla potenzia che ha in Italia aggiugne questi altri fondamenti, a noi non resta forma di poterci difendere.

Lo accordo nostro gli dá adunche occasione di assicurare e stabilire le cose sue; e pel contrario el non si accordare lo tiene piú sospeso ed in aria, e non ci toglie la speranza che a qualche tempo non siamo soli. E se si dicessi che a ogni modo, benché noi non ci accordiamo, questi altri si staranno sempre a vedere, perché non si può sperare unione di italiani se el papa non se ne fa capo, e della timiditá ed irresoluzione sua abbiamo veduto tanti esperimenti, che oramai siamo chiari non si può farvi fondamento, io risponderei che oppressato Milano, el papa e fiorentini, noi restiamo certissimi che non possiamo avergli piú con noi. Ma insino che sono vivi, potrebbono pure venire degli accidenti che concorrerebbono con noi, in caso cioè che e’ franzesi desperati delle pratiche di Spagna, si risolvessino al passare in Italia; perché allora io credo pure che el papa, a chi siamo certi che dispiace questa grandezza, gli parrebbe vedere el giuoco tanto sicuro che piglierebbe le arme; e quando non le pigliassi, la speranza di farlo