Pagina:Guicciardini, Francesco – Scritti politici e ricordi, 1933 – BEIC 1844634.djvu/219

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per l'accordo tra firenze e clemente vii 213

arme de’ Medici non solo de’ luoghi publici ma ancora degli edifici che loro avevano edificati del suo proprio; e molte altre indegnitá di parole, le quali si possono forse in qualche parte scusare per la caldezza in che erano gli uomini in sulla mutazione dello stato, ancora che non fussi stato mutato per forza e con arme, ma ceduto volontariamente da’ ministri di Sua Santitá.

Lasciamo andare tutte queste cose; ma non si è egli sempre continuato, insino al principio della guerra, in offendere ed ingiuriare sanza rispetto Sua Santitá e come pontefice e come uomo particulare della casa de’ Medici; molestatogli e’ beni e le entrate sue contro alla forma della legge che si fece quando si mutò lo stato; non voluto mai restituirgli la sua poveretta nipote, ancora che per la etá e per el sesso la fussi innocentissima; posto sanza rispetto alcuno di vostra autoritá imposizione gravissime al clero; e ancora che Sua Santitá avessi mandato sí liberamente la assoluzione, continuato poi sempre nel medesimo errore, sforzando a vendere e’ beni delle chiese, sanza rispetto alcuno di offendere Dio e la autoritá della Sedia apostolica; non voluto non solo mandargli imbasciadori come a pontefice, come fanno tutti gli altri príncipi cristiani, ma recusato di udire, e proibito con tanta inumanitá lo entrare in Firenze messer Antonio Bonsi vescovo di Terracina vostro cittadino, che non era mandato a altro effetto che per fare fede della buona mente di Sua Santitá, e che si pigliassi qualche modo per el quale questa cittá fussi sicura che la mente di Nostro Signore non era di alterare la vostra libertá ed el vostro governo, e Sua Santitá fussi assicurata che le cose sue non fussino molestate e che la cittá lo ricognoscessi ed onorassi come pontefice? Nelle quali cose trovò sempre tanto poca disposizione che non solo fu rifiutata ogni offerta, ogni opera che a questo effetto fece Sua Santitá, ma alla fine levato ingiustamente di palazzo Niccolò Capponi vostro gonfaloniere, cittadino buono, e che era stato tanto amatore della libertá, non per altro se non perché cognoscendo e’ disordini e la ruina che era per seguire da questi