Pagina:Guicciardini, Francesco – Scritti politici e ricordi, 1933 – BEIC 1844634.djvu/251

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serie prima 245

piú efficacia, credendo che cosí sia la mente del suo principe, che non farebbe, se sapessi essere simulazione.

25. Dal fare o non fare una cosa che pare minima dependono spesso momenti di cose importantissime; però si debbe etiam nelle cose piccole essere avvertito e considerato.

26. Facile cosa è guastarsi uno bello essere, difficile è acquistarlo; perché chi si truova in buono grado debbe fare ogni sforzo per non se lo lasciare uscire di mano.

27. È pazzia sdegnarsi con quelle persone con le quali per la grandezza loro tu non puoi sperare di poterti vendicare; però se bene ti senti ingiuriato da questi, bisogna patire e simulare.

28. Nella guerra nascono da un’ora a un’altra infinite varietá; però non si debbe pigliare troppo animo delle nuove prospere, né viltá delle avverse; perché spesso spesso nasce qualche mutazione; e questo anche insegni a chi se gli presentano le occasione nella guerra, che non le perda, perché le durano poco.

29. Come el fine de’ mercatanti el piú delle volte è el fallire, quello de’ naviganti annegare, cosí spesso di chi lungamente governa terre di Chiesa el fine è capitare male.

30. Mi disse giá el marchese di Pescara, che le cose che sono universalmente desiderate rare volte riescono; se è vero, la ragione è che e’ pochi sono quelli che communemente danno el moto alle cose, e e’ fini de’ pochi sono quasi sempre contrari a’ fini ed appetiti di molti.

31. Non combattete mai con la religione, né con le cose che pare che dependono da Dio; perché questo obietto ha troppa forza nella mente degli sciocchi.