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252 ricordi

duto sopra el disegno; ma non vi ho poi ritrovato drento alcuna di quelle cose e satisfazione che m’avevo immaginato; ragione che, chi bene la considerassi, doverria bastare a estinguere assai della sete degli uomini.

60. La grandezza di stato è desiderata universalmente, perché tutto el bene che è in lei apparisce di fuora, el male sta drento occulto; el quale chi vedessi non arebbe forse tanta voglia, perché è piena sanza dubio di pericoli, di sospetti, di mille travagli e fatiche; ma quello che per avventura la fa desiderabile anche agli animi purgati è lo appetito che ognuno ha di essere superiore agli altri uomini, atteso massime che in nessuna altra cosa ci possiamo assimigliare a Dio.

61. Le cose non premeditate muovono sanza comparazione piú che le previste; però chiamo io animo grande e interrito quello che regge e non si sbigottisce per e’ pericoli ed accidenti repentini, cosa che a giudicio mio è rarissima.

62. Quando si fa una cosa, se si potessi sapere quello che sarebbe seguito se non fussi fatta questa, o se si fussi fatto el contrario, molte cose sono biasimate e laudate dagli uomini che si cognoscerebbe meritano contraria sentenzia.

63. Non è dubio che quanto l’uomo piú invecchia, piú cresce la avarizia; si dice communemente esserne causa perché lo animo diminuisce; ragione che non mi è troppo capace, perché è bene ignorante quello vecchio che non cognosce che sempre con la etá si diminuisce el bisogno. Ed inoltre veggo che ne’ vecchi si augumenta al continuo, cioè in molti la lussuria, dico lo appetito, non le forze, la crudeltá e gli altri vizi; però credo che la ragione possi essere che l’uomo quanto piú vive tanto piú si abitua alle cose del mondo ed ex consequenti piú le ama.