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22 discorsi del machiavelli


assai potente; perché se el primo re di Roma fussi stato Numa e non Romulo, certo la cittá era ne’ suoi princípi oppressa da’ vicini, né lasciava Numa a Romulo quel luogo di mettervi le arme che lasciò Romulo a Numa di mettervi la religione. Fu adunche a’ princípi piú necessario Romulo che Numa. Di poi come anche dice lo scrittore, quelli tempi ed ancora le cittá vicine furono piene di religione, in modo che con lo esemplo e similitudine di quelle fu facile disporvi el popolo romano. E che questo sia vero lo mostra che, morto Romulo, el popolo ancora ferocissimo ed assuefatto in su le arme, elesse volontariamente per re non uno uomo bellicoso ed uso a comandare eserciti, ma desiderò avere uno re venerabile di giustizia, di religione e delle arte della pace, e non l’avendo tale in Roma lo andò a cavare delle cittá vicine; il che dimostra chiaramente che e’ romani per sé medesimi furono inclinati a volersi ordinare di religione e buone legge spettanti alle arte della pace, in modo che Numa trovò gli uomini giá disposti a volere ricevere buoni ordini. E certo o la prudenzia o la fortuna de’ romani, o l’uno e l’altro insieme, fu ammirabile che e’ primi suoi dua re fussino eccellentissimi, l’uno nelle arte della guerra, l’altro in quelle della pace; e che el primo fussi quello della guerra, perché colle arme dette tanta vita alla nuova cittá che potette aspettare Numa e chi la ordinassi con la religione.

CAPITOLO XII

[Di quanta importanza sia tenere conto della religione, e come la Italia, per esserne mancata mediante la Chiesa romana, è rovinata.]

Non si può dire tanto male della corte romana che non meriti se ne dica piú, perché è una infamia, uno esemplo di tutti e’ vitupèri ed obbrobri del mondo. Ed anche credo sia vero che la grandezza della Chiesa, cioè la autoritá che gli ha data la religione, sia stata causa che Italia non sia caduta