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libro terzo - capitolo xix 63


contrario pieni di una certa durezza, che non si possono piegare con la dolcezza, ma bisogna domargli e rompergli con la asperitá. Non è dubio che con questi tali bisogna accommodarsi secondo le loro condizione; ed a questo proposito diceva Federico Barbarossa, principe molto eccellente, e che nato in Germania aveva lungamente conversato in Italia, che le due prime nazione del mondo e secondo l’altre piene di molte virtú erano e’ germani e gli italiani; ma che bisognava diversa arte di reggergli, perché e’ tedeschi erano arroganti, insolenti e di qualitá che la dolcezza che tu usavi con loro la attribuivano piú presto a timore che a umanitá; pel contrario gli italiani piú trattabili, piú gentili e di natura che la asperitá piú presto gli sdegnava che spaventava; però a questi essere necessario perdonare talvolta e’ delitti, e procedere con benignitá; quelli altri punirli severamente, perché altrimenti diventerebbono piú insolenti.

L’altra distinzione che mi occorre, è che sia da fare differenzia da uno che regga come principe e con autoritá propria, da chi regge come ministro ed in nome di altri, perché io credo che uno principe abbia a avere rispetto assai di cercare la benevolenzia de’ popoli, potendo occorrere molti casi che a conservare lo stato gli sia bisogno amore estraordinario de’ popoli. Ma in chi comanda in nome di altri distinguerei: o in uno esercito, ed allora fussi piú necessario abondare nello amore che nel timore, perché avendoli a conducere a fazioni pericolose per la vita loro, vi si conducono assai con lo amore; ma in chi governa cittá o provincie in nome di altri, non gli toccando altro che la cura temporale, e non essendo lui el signore supremo per el quale e’ popoli s’abbino a muovere a piú di quello che ordinariamente sono tenuti, credo conduca meglio le cose sue con qualche piú terrore che e’ príncipi ordinari, perché sapendo e’ popoli che le grazie dependono da altri, e che di qui a qualche tempo lui non ha a restare in uficio, non può la benevolenzia che loro gli portassino fare fondamento notabile a quelli effetti per e’ quali si desidera tanto lo amore verso el principe. Dico però che parlando noi