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238 storia d'italia

parte delle bestie predate, di nuovo tornorno innanzi a Foggia, e alloggiati quivi una notte ritornorno il dí prossimo a San Severo, non avendo condotta tutta la preda riavuta, perché nel ritornarsene ne fu tolta loro una parte da’ cavalli leggieri di Ferdinando. Cosí, disperdendosi le bestie, cavò l’una parte e l’altra delle entrate della dogana piccolissima utilitá.

Andorno pochi dí poi i franzesi, cacciati dalla penuria delle vettovaglie, a Campobasso che si teneva per loro, dal quale luogo presono per forza la Coglionessa o vero Grigonisa, terra vicina, dove da’ svizzeri, contro alla volontá de’ capitani, fu usata crudeltá tale che se bene si empiesse il paese di spavento alienò da loro gli animi di molti: e Ferdinando, attendendo a difendere il meglio poteva le cose sue e aspettando la venuta del marchese di Mantova, riordinava intanto le genti, con sedicimila ducati che gli aveva mandati il pontefice e con quegli che aveva potuti raccorre da sé. Nel qual tempo si unirono con Mompensieri i svizzeri, e gli altri fanti che erano venuti per mare a Gaeta; e da altra parte il marchese di Mantua, entrato nel regno e venuto a Capua per la via di San Germano, avendo per il cammino prese, parte per forza parte per accordo, molte terre benché di piccola importanza, si uní, circa il principio di giugno, col re a Nocera; dove don Cesare d’Aragona condusse le genti che erano state intorno a Taranto. Cosí ridotte in luoghi vicini quasi tutte le forze de’ franzesi e di Ferdinando, superiori le franzesi di fanti l’italiane di cavalli, pareva molto dubbio l’evento delle cose, non si potendo discernere a quale delle due parti fusse per inclinare la vittoria.