Pagina:Guicciardini, Francesco – Storia d'Italia, Vol. I, 1929 – BEIC 1845433.djvu/391

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libro quarto — cap. xiii 385

denti che improvisamente sopravennono. Perché il re, poiché ebbe dato alle cose acquistate quello ordine che piú gli parve opportuno, lasciatovi sufficiente presidio, e prorogata, con inclusione eziandio del ducato di Milano e di tutto quello teneva in Italia, per insino a maggio prossimo, la tregua col re de’ romani, se ne ritornò in Francia; ove condusse il piccolo figliuolo di Giovan Galeazzo, datogli imprudentemente dalla madre, il quale dedicò a vita monastica; e nel ducato di Milano lasciò governatore generale Gianiacopo da Triulzi, in cui per il valore e per i meriti suoi, e per l’inimicizia con Lodovico Sforza, sommamente confidava. Ma non rimase giá fedele disposizione ne’ popoli di quello stato; parte perché a molti dispiacevano le maniere e i costumi de’ franzesi, parte perché nel re non avevano trovato quella liberalitá, né ottenuta l’esenzione di tutti i dazi, come la moltitudine si era imprudentemente persuasa. E importava molto che a tutta la fazione ghibellina, potentissima nella cittá di Milano e nell’altre terre, era molto molesto che al governo fusse preposto Gianiacopo capo della fazione guelfa; la quale mala disposizione era molto accresciuta da lui, che di natura fazioso e di animo altiero e inquieto favoreggiava con l’autoritá del magistrato, molto piú che non era conveniente, quegli della sua parte; e alienò, oltre a questo, molto da lui gli animi della plebe, che nella piazza del macello ammazzò di sua mano alcuni beccai, che con la temeritá degli altri plebei, ricusando di pagare i dazi da’ quali non erano esenti, si opponevano con l’armi a’ ministri deputati alle esazioni delle entrate. Per le quali cagioni dalla maggiore parte della nobiltá e da tutta la plebe, cupidissima per sua natura di cose nuove, era desiderato il ritorno di Lodovico, e chiamato giá con parole e voci non occulte il suo nome.

Il quale essendosi insieme col cardinale Ascanio presentato a Cesare, e con grande umanitá veduti e raccolti, avevano trovato in lui ottimo animo e dispiacere grandissimo delle loro calamitá, promettendo a ogni ora di muoversi in persona con forze potenti alla recuperazione del loro stato,