Pagina:Guicciardini, Francesco – Storia d'Italia, Vol. II, 1929 – BEIC 1846262.djvu/166

Da Wikisource.
160 storia d'italia

pisani fusse la consueta durezza, e che essendo esperimentati tanti anni nella guerra non bastasse a superargli il nome e la reputazione della vittoria avuta contro ad altri, per la quale non erano in parte alcuna diminuite le forze loro, ma bisognasse vincergli, come in ogni altro tempo, con le forze, delle quali solamente temono gli uomini bellicosi: e questo apparire pieno di molte difficoltá. Perché essendo la cittá di Pisa circondata, quanto altra cittá d’Italia, da solidissime muraglie, e bene riparata e fortificata e difesa da uomini valorosi e ostinati, non si poteva sperare di sforzarla se non con grosso esercito e con soldati che non fussino inferiori di virtú e di valore; il quale anche non sarebbe bastante a vincerla d’assalto o con breve oppugnazione, ma che sarebbe necessitato di starvi intorno molti dí, per accostarsi sicuramente e col prendere de’ vantaggi, e quasi piú presto straccandogli che sforzandogli. Repugnare a queste cose la stagione dell’anno, perché né si poteva con prestezza mettere insieme altro che fanteria tumultuaria e collettizia, né accostarvisi con intenzione di fermarsi molto, per la inclemenza dell’aria corrotta da’ venti del mare, che diventano pestiferi per i vapori degli stagni e delle paludi, e perniciosa agli eserciti, come era accaduto quando fu campeggiata da Paolo Vitelli; e perché il paese di Pisa comincia insino di settembre a essere sottoposto alle pioggie, dalle quali per la bassezza sua è soprafatto tanto che in quel tempo difficilmente vi si sta intorno. Né in tanta ostinazione universale potersi fare fondamento in trattati o intelligenze particolari, perché o riuscirebbono cose simulate o maneggiate da persone che non arebbono facoltá d’eseguire quello che promettessino. Aggiugnersi che benché al gran capitano non fusse stata data la fede publica, nondimeno avergli pure Prospero Colonna, benché come da sé, quasi con tacito consentimento loro, dato intenzione che per questo anno non si andrebbe con artiglieria alle mura di Pisa; e però aversi a tenere per certo che, commosso da questo sdegno e per le promissioni fatte molte volte a’ pisani e perché alle cose sue non espediva questo successo de’ fiorentini,