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libro quinto ‐ cap. iv | 13 |
ficio della cristianitá questa convenzione e per assaltare gli infedeli, unitamente ricercassino al pontefice che concedesse la investitura secondo la divisione convenuta tra loro; investendo Ferdinando sotto titolo di duca di Puglia e di Calavria e il re di Francia sotto titolo non piú di Sicilia ma di re di Ierusalem e di Napoli. Il quale titolo del regno ierosolimitano, pervenuto una volta in Federigo secondo, imperadore romano e re di Napoli, per dote della sua moglie figliuola di Giovanni re di Ierusalem, in nome ma non in effetto, era stato continuamente usato da’ re seguenti; benché in uno tempo medesimo se l’avessino, per diverse ragioni, non meno cupidamente appropriato i re di Cipri della famiglia Lusignana: tanto sono avidi i príncipi di abbracciare colori da potere con apparente onestá vessare, benché spesso indebitamente, gli stati posseduti da altri. La quale capitolazione tra i due re come fu fatta, il re di Francia cominciò scopertamente a preparare l’esercito.
IV
Il quale mentre che si prepara, il Valentino, che ne’ primi dí dell’anno, accostatosi di notte con quantitá grande di scale al borgo di Faenza e avendovi secondo si credeva intelligenza, avea invano tentato di occuparlo, non avendo piú speranza nella fraude, prese pochi dí poi Russi e l’altre terre di quel contado; e ultimatamente vi ritornò col campo nel principio della primavera, ponendosi di verso la rocca; e da quella parte battuta la muraglia, fece dare mescolatamente la battaglia dalle genti franzesi e dagli spagnuoli che erano a’ soldi suoi. I quali essendosi presentati con disordine, si ritirorono senza fare