Pagina:Guicciardini, Francesco – Storia d'Italia, Vol. II, 1929 – BEIC 1846262.djvu/287

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libro ottavo ‐ cap. vi 281

tuoi comandamenti decreti leggi precetti. Difendici, priego, dalla insolenza di coloro co’ quali poco fa accompagnammo l’armi nostre, i quali ora proviamo crudelissimi inimici, che non appetiscono non desiderano cosa alcuna tanto quanto la ruina del nome viniziano: dalla quale clemenza conservati chiameremo te padre progenitore e fondatore della nostra cittá, scriveremo negli annali e continuamente a’ figliuoli nostri i tuoi meriti grandi racconteremo. Né sará piccola aggiunta alle tue laudi, che tu sia il primo a’ piedi del quale la republica veneta supplichevole si prostra in terra, al quale abbassa il collo, il quale onora riverisce osserva come uno dio celeste. Se il sommo massimo Dio avesse dato inclinazione a’ maggiori nostri non si fussino ingegnati di maneggiare le cose di altri, giá la nostra republica piena di splendore avanzerebbe di molto l’altre cittá della Europa; la quale ora, marcida di squallore di sorde di corruzione, deforme di ignominia e di vituperio, piena di derisione di contumelie di cavillazioni, ha dissipato in uno momento l’onore di tutte le vittorie acquistate. Ma perché il parlare ritorni finalmente dove cominciò, è in potestá tua, rimettendo e perdonando a’ tuoi viniziani, acquistare un nome, un onore, del quale niuno, vincendo, in qualunque tempo, acquistò mai il maggiore il piú splendido. Questo niuna vetustá niuna piú lunga antichitá niuno corso di tempo cancellerá delle menti de’ mortali, ma tutti i secoli ti chiameranno predicheranno e confesseranno pio, clemente, principe piú glorioso di tutti gli altri. Noi, tuoi viniziani, attribuiremo tutto alla tua virtú felicitá e clemenza: che noi viviamo, che usiamo l’aura celeste, che godiamo il commercio degli uomini. —

Mandorono i viniziani, per la medesima deliberazione, uno uomo in Puglia a consegnare i porti al re d’Aragona; il quale, sapendo senza spesa e senza pericolo godere il frutto delle altrui fatiche, aveva mandato di Spagna una armata piccolissima, dalla quale erano state occupate alcune terre di poco momento de’ contadi di quelle cittá. Mandorno similmente in Romagna uno secretario publico, con commissione che al