Vai al contenuto

Pagina:Guicciardini, Francesco – Storia d'Italia, Vol. II, 1929 – BEIC 1846262.djvu/302

Da Wikisource.
296 storia d'italia

dormire, gli messono in preda, ove tra gli altri rimase prigione Boisí luogotenente del marchese nipote del cardinale di Roano; e il marchese, sentito il romore, essendo fuggito quasi ignudo per una finestra e occultatosi in un campo di saggina, fu manifestato agli inimici da uno contadino del luogo medesimo, il quale, anteponendo il comodo de viniziani alla propria utilitá, secondo l’ardore comune degli altri del paese, mentre che simulatamente, udite l’offerte grandissime che ’l marchese gli faceva, dimostrava di attendere a salvarlo, fece il contrario: onde menato a Padova e poi a Vinegia, fu con allegrezza inestimabile di tutta la cittá incarcerato nella torretta del palagio publico.

Non aveva insino a ora impedito né impediva Cesare in parte alcuna i progressi de’ viniziani, non avendo avuto insieme forze bastanti ad alloggiare in sulla campagna, ed essendo stato occupato molti dí nella montagna di Vicenza, ove i villani affezionati al nome viniziano, confidatisi nella asprezza de’ luoghi, se gli erano manifestamente ribellati; e scendendo dipoi nella pianura, essendo giá seguita la rebellione di Padova, fu non senza suo pericolo assalito da numero infinito di paesani che l’aspettavano a uno passo forte: onde avendogli scacciati venne alla Scala nel vicentino, ove l’esercito de’ viniziani avea recuperata gran parte del contado di Vicenza; ed espugnata Serravalle, passo importante, avea usata crudeltá grande contro a’ tedeschi: il quale luogo recuperando pochi dí poi Massimiliano, usò contro a’ fanti italiani e contro agli uomini del paese la medesima crudeltá. Cosí, non essendo ancora maggiori le forze sue, si occupava in piccole imprese, procedendo all’espugnazione ora di questo castello ora di quello, con poca degnitá e riputazione del nome cesareo; proponendo nel tempo medesimo agli altri confederati, come sempre erano maggiori i concetti suoi che le forze e l’occasioni, che si attendesse con le forze di tutti a occupare la cittá di Vinegia, usando oltre all’armi di terra l’armate marittime de’ re di Francia e di Aragona e le galee del pontefice, che allora erano congiunte insieme. Alla qual cosa, non