Pagina:Guicciardini, Francesco – Storia d'Italia, Vol. II, 1929 – BEIC 1846262.djvu/303

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libro ottavo ‐ cap. ix 297

trattata nella confederazione fatta a Cambrai, arebbe acconsentito il re di Francia, pure che si proponessino condizioni tali che l’acquistarla risultasse in beneficio comune; ma era cosa molesta al pontefice, e la quale, e allora e in altro tempo che piú lungamente si trattò, fu sempre contradetta dal re cattolico, detestandola, perché gli pareva utile al re di Francia, sotto colore di essere cosa ingiustissima e inonestissima.

Ma mentre che dall’armi tedesche e italiane sono cosí vessati i contadi di Padova di Vicenza e di Verona, era ancora piú miserabilmente lacerato il paese del Friuli e quello che in Istria ubbidiva a’ viniziani. Perché essendo per commissione di Cesare entrato nel Friuli il principe di Analt con diecimila uomini comandati, poi che invano ebbe tentato di pigliare Montefalcone, aveva espugnata la terra e la fortezza di Cadoro con uccisione grande di quegli che la difendevano; e all’incontro alcuni cavalli leggieri e fanti de’ viniziani, seguitati da molti del paese, presono per forza la terra di Valdisera e per accordo Bellona, ove non era guardia di tedeschi; e da altra parte il duca di Brunsvich mandato medesimamente da Cesare, non avendo potuto ottenere Udine terra principale del Friuli, era andato a campo a Civitale d’Austria, terra situata in luogo eminente in sul fiume Natisone; a guardia della quale era Federico Contareno, con piccolo presidio ma confidatosi nelle forze del popolo dispostissimo a difendersi: al cui soccorso venendo con ottocento cavalli e cinquecento fanti Giampaolo Gradanico, proveditore del Friuli, fu messo in fuga dalle genti tedesche; e nondimeno, ancora che avessino battuta Civitale con l’artiglieria, non potettono, né con l’assalto feroce che gli dettono né con la fama di avere rotti coloro che venivano a soccorrerla, espugnarla. E in Istria Cristoforo Frangiapane roppe al castello di Verme gli ufficiali de’ viniziani, seguitati dalle genti del paese; con l’occasione del quale successo prospero fece per tutto il paese grandissimi danni e incendi, e occupò Castelnuovo e la terra di Raspruchio. Però i viniziani mandorno Angelo Trivisano, capitano della armata loro, con sedici galee; il quale, presa per forza nella prima