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a’ viniziani, liberati d’ogni altro timore, di potere meglio provedere e fortificare Padova: querelandosi, oltre a questo, che al re d’Aragona erano grate le sue difficoltá per indurlo piú facilmente [a] consentire che a lui restasse l’amministrazione del regno di Castiglia. Le quali querele non miglioravano le sue condizioni, né gli accrescevano l’autoritá perduta per non avere saputo usare sí rare occasioni; anzi, che tale opinione fusse comunemente conceputa di lui era gratissimo al re di Francia, né molesto al pontefice perché, sospettoso e diffidente di ciascuno e considerando quanto sempre fusse bisognoso di danari e importuno a dimandarne, non vedeva volentieri crescere in Italia il nome suo.

A Verona ricevette similmente il giuramento della fedeltá: e in quella cittá gl’imbasciadori fiorentini, tra’ quali fu Piero Guicciardini mio padre, convennono con lui in nome della loro republica, indotta a questo, oltre all’altre ragioni, da’ conforti del re di Francia, di pagargli in brevi tempi quarantamila ducati; per la quale promessa ottennono da lui privilegi in forma amplissima della confermazione cosí della libertá di Firenze come del dominio e giurisdizione delle terre e stati tenevano, con la quietazione di tutto quello gli dovessino per il tempo passato. E avendo Cesare deliberato di tornarsene in Germania, per ordinarsi, secondo diceva, a fare la guerra alla prossima primavera, chiamò a sé Ciamonte per trattare delle cose presenti: al quale, venuto a lui nella villa di Arse nel veronese, dimostrò il pericolo che i viniziani non recuperassino Cittadella e Bassano, i quali luoghi molto importanti, insuperbiti per la difesa di Padova, si preparavano per assaltare; e che ’l medesimo non intervenisse poi di Monselice di Montagnana e di Esti. Essere necessario pensare oltre alla conservazione di queste terre non meno alla recuperazione di Lignago, e che essendo egli per sé solo impotente a fare le provisioni necessarie a questi effetti bisognava fusse aiutato dal re; le cose del quale, non si sostenendo le sue, si mettevano in pericolo. Alle quali dimande non potendo Ciamonte dargli certa risoluzione si rimesse a darne notizia al re, dan-