Pagina:Guicciardini, Francesco – Storia d'Italia, Vol. III, 1929 – BEIC 1846967.djvu/153

Da Wikisource.

libro decimo - cap. viii 147

cantoni; ciascuno di questi si regge con magistrati, leggi e ordini propri. Fanno ogni anno, o piú spesso secondo che accade di bisogno, consulta delle cose universali; congregandosi nel luogo il quale, ora uno ora altro, eleggono i deputati da ciascuno cantone: chiamano, secondo l’uso di Germania, queste congregazioni diete; nelle quali si delibera sopra le guerre le paci le confederazioni, sopra le dimande di chi fa instanza che gli sia conceduto, per decreto publico, soldati o permesso a’ volontari di andarvi; e sopra le cose attenenti allo interesse di tutti. Quando per publico decreto concedono soldati, eleggono i cantoni medesimi tra loro uno capitano generale di tutti, al quale con le insegne e in nome publico si dá la bandiera. Ha fatto grande il nome di questa gente, tanto orrida e inculta, l’unione e la gloria dell’armi, con le quali, per la ferocia naturale e per la disciplina dell’ordinanze, non solamente hanno sempre valorosamente difeso il paese loro ma esercitato fuori del paese la milizia con somma laude: la quale sarebbe stata senza comparazione maggiore se l’avessino esercitata per lo imperio proprio e non agli stipendi e per propagare lo imperio di altri, e se piú generosi fini avessino avuto innanzi agli occhi, a’ tempi nostri, che lo studio della pecunia; dall’amore della quale corrotti hanno perduta l’occasione di essere formidabili a tutta Italia, perché non uscendo del paese se non come soldati mercenari non hanno riportato frutto publico delle vittorie, assuefattisi, per la cupiditá del guadagno, a essere negli eserciti, con taglie ingorde e con nuove dimande, quasi intollerabili, e oltre a questo, nel conversare e nell’ubbidire a chi gli paga, molto fastidiosi e contumaci. In casa, i principali non si astengono da ricevere doni e pensioni da’ príncipi per favorire e seguitare nelle consulte le parti loro: per il che, riferendosi le cose publiche all’utilitá private e fattisi vendibili e corruttibili, sono tra loro medesimi sottentrate le discordie; donde, cominciandosi a non essere seguitato da tutti quel che nelle diete approvava la maggiore parte dei cantoni, sono ultimatamente, pochi anni innanzi a questo tempo, venuti tra loro medesimi