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da confidare piú che non si doveva nell’ordinanza de’ fanti del suo dominio, il non si provedere di soldati esercitati, i quali sarebbono stati utili a potersi piú agevolmente difendere da uno assalto subito o a facilitare almeno il convenire co’ collegati, quando avessino conosciuto essere difficile lo sforzargli.

Le quali cose mentre che si trattavano era giá il viceré pervenuto co’ soldati spagnuoli nel bolognese; nel quale luogo mancandogli la facoltá di pagare i danari promessi a’ fanti, corsono con tanto tumulto allo alloggiamento suo minacciando di ammazzarlo che a fatica ebbe tempo di fuggirsene occultamente andando verso Modona: una parte de’ fanti si voltò verso il paese de’ fiorentini, gli altri non mutorno alloggiamento ma stando senza legge senza ordine senza imperio; pure dopo tre o quattro dí, quietati, con una parte de’ danari promessi, gli animi loro, e ritornati il viceré e tutti i fanti all’esercito, promessono aspettarlo nel luogo medesimo insino a tanto ritornasse da Mantova, ove giá era pervenuto, Gurgense. Al quale, quando passava per il veronese, i franzesi che guardavano Lignago, rifiutate molte offerte de’ viniziani, aveano data quella terra che da loro non si poteva piú tenere; per comandamento, secondo che si crede, fatto prima da la Palissa cosí a loro come a tutti quegli che guardavano l’altre terre, a fine di nutrire la discordia tra Cesare e i viniziani: benché questo a’ soldati succedette infelicemente, perché usciti di Lignago furno, non avuto rispetto al salvocondotto ottenuto da Gurgense, depredati dalle genti viniziane che erano intorno a Brescia, ove quando ritornorno dal Bosco, ricuperato senza fatica Bergamo, si erano fermate ma non combattevano la cittá, perché (secondo si diceva) era stato proibito loro dal cardinale sedunense.

Nella congregazione di Mantova si determinò che nel ducato di Milano venisse Massimiliano Sforza, desiderato ardentemente da’ popoli, concedendolo Cesare e il re d’Aragona, per la volontá costantissima del pontefice e de’ svizzeri; e che il tempo e il modo si stabilisse da Gurgense col pontefice: al