Pagina:Guicciardini, Francesco – Storia d'Italia, Vol. III, 1929 – BEIC 1846967.djvu/281

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libro undecimo - cap. xii 275

giati pure oggi, non possono essere alloggiati se non disordinatamente e senza fortezza alcuna. Solevano gli eserciti franzesi non avere ardire di combattere se non aveano appresso i fanti nostri; hanno, da qualche anno in qua, avuto ardire di combattere senza noi ma non mai contro a noi: quanto spavento, quanto terrore, quando si vedranno furiosamente e improvisamente assaltati da coloro la virtú e ferocia de’ quali soleva essere il cuore e la sicurtá loro! Non vi muovino i loro cavalli, le loro artiglierie; perché altra volta abbiamo esperimentato quanto essi medesimi confidino in queste cose contro a noi. Gastone di Fois, tanto feroce capitano, con tante lancie con tanti cannoni, non ci dette egli sempre alla pianura la via quando, senza cavalli senza altre armi che le picche, scendemmo, due anni sono, insino alle porte di Milano? Hanno seco ora i fanti tedeschi, e questo è quello che mi muove, che mi accende: avendo in un tempo medesimo occasione di dimostrare a colui che, con tanta avarizia con tanta ingratitudine, dispregiò le nostre fatiche il nostro sangue, che mai fece, né per sé né per il regno suo, peggiore deliberazione; e dimostrare a coloro che pensorno l’opera loro essere sufficiente a privarci del nostro pane, non essere pari i lanzchenech a’ svizzeri, avere la medesima lingua la medesima ordinanza, ma non giá la medesima virtú la medesima ferocia. Una sola fatica è, di occupare l’artiglierie, ma l’alleggerirá non essere poste in luogo fortificato, l’assaltarle all’improviso, le tenebre della notte. Assaltandole impetuosamente, è piccolissimo spazio di tempo quello nel quale possono offenderti; e questo, interrotto dal tumulto dal disordine dalla subita confusione. L’altre cose sono somma facilitá; non ardiranno i cavalli venire a urtare le nostre picche; molto meno, quella turba vile de’ fanti franzesi e guasconi verranno a mescolarsi con noi. Apparirá in questa deliberazione non meno la prudenza nostra che la ferocia. È salita in tanta fama la nostra nazione che non si può piú conservare la gloria del nostro nome se non tentando qualche cosa fuora dell’espettazione e uso comune di tutti gli uomini; e poi che siamo intorno a Novara, il luogo ci