Pagina:Guicciardini, Francesco – Storia d'Italia, Vol. III, 1929 – BEIC 1846967.djvu/347

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libro duodecimo - cap. x 341

franzese, ricusò finalmente di prolungare la tregua se non con le medesime condizioni con le quali l’aveva rinnovata col re passato. Onde il re Francesco, escluso da questa speranza, e meno sperando che Cesare contro alla volontá e consigli di quel re avesse a convenire seco, riconfermò col senato viniziano la lega nella forma medesima che era stata fatta coll’antecessore. Rimanevano il pontefice e i svizzeri. A questi dimandò che ammettessino i suoi imbasciadori; ma essi, perseverando nella medesima durezza, ricusorno concedere il salvocondotto: col pontefice, dalla volontá del quale dipendevano interamente i fiorentini, non procedette per allora piú oltre che a confortarlo a conservarsi libero da qualunque obligazione, acciocché, quando i progressi delle cose lo consigliassino a risolversi, fusse in sua potestá l’eleggere la parte migliore: ricordandogli che mai da niuno piú che da sé arebbe, per sé e per la casa sua, né piú sincera benivolenza né piú intera fede né maggiori condizioni.

Gittati il re questi fondamenti alle cose sue, cominciò a fare studiosamente provedimenti grandissimi di danari, e ad accrescere insino al numero di quattromila l’ordinanza delle sue lancie; divulgando fare queste cose non perché avesse pensieri di molestare, per questo anno, altri ma per opporsi a’ svizzeri, i quali minacciavano, in caso che egli non adempiesse le convenzioni fatte, in nome del re morto, a Digiuno, di assaltare o la Borgogna o il Dalfinato: la quale simulazione aveva appresso a molti fede di veritá, per l’esempio de’ prossimi re i quali aveano sempre fuggito lo implicarsi in nuove guerre nel primo anno del regno loro. Nondimeno, non si imprimeva il medesimo negli animi di Cesare e del re d’Aragona; a’ quali era sospetta la gioventú del re, la facilitá che aveva, sopra il consueto degli altri re, di valersi di tutte le forze del regno di Francia, nel quale aveva tanta grazia con tanta estimazione: ed erano note le preparazioni grandi che aveva lasciate il re Luigi, per le quali, poi che era assicurato del re di Inghilterra, non pareva che di nuovo deliberasse la guerra ma piú tosto che continuasse la deliberazione giá fatta; perciò, per