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degna della virtú e antica gloria sua, e donde al re si dimostrasse con quanto danno proprio si commetta il governo delle guerre (cosa tra tutte l’azioni umane la piú ardua e la piú difficile, e che ricerca maggiore prudenza ed esperienza) non a capitani veterani ma a giovani inesperti, e della virtú de’ quali niuna altra cosa fa testimonianza che il favore. Però, continuando nelle prime deliberazioni, ancora che non fussino arrivati i fanti grigioni, perché il generale di Normandia dal quale dipendevano l’espedizioni, sperando nella pace e cercando di farsi piú grato al re con la parsimonia dello spendere, aveva differito il mandare a soldargli, pose al principio del mese di maggio, con mille dugento lancie e settemila fanti, il campo alla Concordia; la quale ottenne il dí medesimo, perché avendo gli uomini della terra, impauriti perché aveano giá cominciato a tirare l’artiglierie, mandato imbasciadori a lui per arrendersi, ed essendo perciò allentata la diligenza delle guardie, i fanti dell’esercito saltati dentro la saccheggiorno. Presa la Concordia, per non dare occasione agli emuli suoi di calunniarlo che attendesse piú alla utilitá propria che a quella del re, lasciata indietro la Mirandola si dirizzò verso Buonporto, villa posta in sul fiume del Panaro, per accostarsi tanto agli inimici che con l’impedire loro le vettovaglie gli costrignesse a diloggiare, o a combattere fuora della fortezza del loro alloggiamento. Entrato nel contado di Modena e alloggiato alla villa del Cavezzo, inteso che a Massa presso al Finale alloggiava Giampaolo, Manfrone con trecento cavalli leggieri de’ viniziani, mandò lá Gastone di Fois con trecento fanti e cinquecento cavalli; contro a’ quali Giampaolo, sentito il romore, si messe sopra uno ponte in battaglia: ma non corrispondendo la virtú de’ suoi all’ardire e animositá sua, abbandonato da loro, restò con pochi compagni prigione. Accostossi poi l’esercito a Buonporto, avendo in animo il Triulzio gittare il ponte dove il canale, derivato di sopra a Modona dal fiume del Panaro, si unisce col fiume. Ma giá l’esercito inimico, per impedirgli il passo del fiume, era venuto ad alloggiare in luogo tanto vicino che si offendevano con l’artiglierie: