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che, poiché a questo lo stimolavano i propri interessi, non è proceduto da altro che dagli impedimenti che ha avuti e ha nel regno di Francia; i quali hanno potuto prolungare i disegni suoi ma non potranno giá annichilargli, perché la volontá è sí ardente alla recuperazione dello stato di Milano, la potenza è sí grande che sostenuti che ará questi primi impeti degli inimici, i quali sosterrá facilmente, niuna cosa lo ritarderá che di nuovo non mandi forze grandissime di qua da’ monti. Vedemmo dell’una cosa e dell’altra piú volte lo esempio del re Luigi; il quale, essendo assaltata la Francia con armi molto piú potenti che non sono queste che al presente la molestano, congiuratogli contro quasi tutto il mondo, con la grandezza delle sue forze, con la fortezza de’ luoghi che sono in su i confini, con la fede de’ popoli, facilmente si difese; e quando era nell’opinione di tutti gli uomini che per la stracchezza della guerra gli fusse necessario il riposo di qualche tempo, mosse subito in Italia potenti eserciti. Non fece questo medesimo ne’ primi anni del regno suo il presente re? quando ciascuno credeva che, per essere nuovo re, per avere trovata esausta la corona per le spese infinite dello antecessore, fusse necessitato differire la guerra a uno altro anno. Non ci debbe adunque spaventare questa tarditá; né sarebbe sufficiente scusa delle nostre variazioni, perché il confederato, ritardato non dalla volontá ma dagli impedimenti sopravenuti, non dá giusta causa di querelarsi al compagno né onesto colore di partirsi dalla collegazione. Questa deliberazione ricerca da noi il rispetto della onestá il rispetto della degnitá del senato viniziano, ma non la ricerca meno il rispetto della utilitá anzi della salute nostra. Perché chi è che non conosca di quanto profitto ci sia e da quanti pericoli ci liberi se il re di Francia recupera lo stato di Milano, e quanto riposo partorisca per molti anni alle cose nostre? Ammuniscecene l’esempio delle cose succedute pochi anni innanzi; perché l’averlo recuperato questo re fu cagione che noi, che prima con grandissime spese e pericoli difendevamo Padova e Trevigi, recuperassimo Brescia e Verona; fu cagione che, mentre ch’egli tenne pacifico quel