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libro tredicesimo - cap. iii 13

mossa la guerra. Sopra le quali cose esaminato con tormenti, si divulgò la confessione sua essere stata tale che avea augumentato il sospetto conceputo del re di Francia.

Ma il desiderio di Lorenzo, di impedire agli spagnuoli le vettovaglie del Vicariato, avea bisogno di sforzo maggiore, perché dalle correrie de’ cavalli leggieri non succedevano se non effetti di piccolo momento; e giá l’esercito era tale che poteva arditamente opporsi agli inimici, perché avea raccolti Lorenzo, oltre a mille uomini d’arme e mille cavalli leggieri, quindicimila fanti di varie nazioni, tra i quali erano più di dumila spagnuoli soldati a Roma; fanteria tutta esercitata nell’armi e molto eletta, perché i fanti italiani, non si facendo guerra in altro luogo e perché i capitani aveano avuto comoditá di permutare di mano in mano in fanti più utili la piena degli inutili raccolta al primo stipendio tumultuariamente, erano il fiore de’ fanti di tutta Italia. Deliberossi adunque di andare ad alloggiare a Sorbolungo, castello del contado di Fano distante cinque miglia da Fossombrone, dal quale alloggiamento le vettovaglie del Vicariato facilmente si impedivano agli inimici.

È la cittá di Fossombrone situata in sul fiume del Metro, fiume famoso per la vittoria de’ romani contro ad Asdrubale cartaginese; il quale fiume, avendo corso insino a quello luogo per alveo ristretto tra’ monti, come ha passato Fossombrone comincia a correre per una vallata più larga; la quale tanto più si dilata quanto più si appropinqua al mare, distante da Fossombrone quindici miglia, nel quale entra il Metro appresso a Fano, ma dalla parte di verso Sinigaglia. Da mano destra, secondo il corso del fiume, è quel paese che si denomina il Vicariato, pieno tutto di colline fertili e di castella, il quale si distende per lungo spazio verso la Marca; e dalla mano sinistra del fiume sono eziandio colline, ma allontanandosi si trovano monti alti e aspri; e lo spazio della pianura che si distende verso Fano è largo più di tre miglia.

Quando adunque Lorenzo deliberò di andare ad alloggiare a Sorbolungo, dubitando che gli inimici, sentendo muoversi