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224 | storia d'italia |
Questo fine ebbe la guerra fatta contro al ducato di Milano sotto il governo dell’ammiraglio: per il quale non essendo indebolita la potenza del re di Francia né stirpate le radici de’ mali, non si rimovevano ma solamente si differivano in altro tempo tante calamitá; rimanendo in questo mezzo Italia liberata dalle molestie presenti ma non dal sospetto delle future. Tentossi nondimeno per Cesare, stimolato dal duca di Borbone e invitato dalla speranza che l’autoritá di quel duca avesse a essere di grandissimo momento, di trasferire la guerra in Francia, dimostrandosi pronto al medesimo il re di Inghilterra.
IX
Aveva Cesare, nel principio dell’anno presente, mandato il campo a Fonterabia, terra di brevissimo spazio, posta in sull’estuario che divide il regno di Francia dalla Spagna; e ancora che quel luogo fusse munitissimo d’uomini di artiglierie e di vettovaglie, né mancasse tempo a coloro che lo difendevano di ripararlo, nondimeno, per la imperizia de’ franzesi, i ripari furno fatti tanto inavvertentemente che, rimanendo esposti alle offese degli inimici, la necessitá gli costrinse a convenire di uscirsene salvi. Recuperata Fonterabia si distendevano piú oltre i suoi pensieri, rifiutati i conforti e l’autoritá del pontefice; il quale, avendo mandato nel principio dell’anno, per trattare o pace o sospensione dell’armi, a Cesare al re di Francia e al re di Inghilterra, aveva trovato gli animi mal disposti: perché il re, acconsentendo alla tregua per due anni, ricusava la pace, non sperando potere ottenere in quella con-