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18 storia d'italia

a non piccola parte della notte, si condusse all’alloggiamento di Montebaroccio, prevenendo duemila fanti mandativi da Lorenzo per occuparlo: il quale andò, il dí seguente, ad alloggiare due miglia piú alto da Saltara verso il monte, luogo volto verso Montebaroccio, ma piú basso e dalla parte del mare. Stettono in questi luoghi amendue gli eserciti, vicini circa a uno miglio; ma con incomoditá maggiore quello di Lorenzo, il quale pativa spesso di vettovaglie: perché, portandosi da Pesero a Fano per mare, bisognava, quando i venti contrari impedivano la navicazione, condurle per terra, e a questo davano molti impedimenti i cavalli leggieri di Francesco Maria; i quali avvertiti da’ paesani di ogni andamento, benché minimo, degli inimici correvano continuamente per tutto.

Nel qual tempo mandò Francesco Maria uno trombetto a mostrare a’ fanti guasconi certe lettere trovate nelle scritture de’ secretari di Lorenzo, le quali, il dí che e’ si partí dal castello di Saltara, erano state insieme con una parte de’ suoi carriaggi tolte da’ cavalli degli inimici; per le quali lettere si comprendeva che il pontefice, infastidito delle disoneste taglie de’ guasconi, a’ quali era stato necessario accrescere ciascuno mese immoderatissimamente i pagamenti, desiderava si facesse ogni opera per indurgli a tornarsene di lá da’ monti: per le quali lettere era pericolo che il dí medesimo non facessino qualche tumulto se Carbone guascone loro capitano e Lorenzo de’ Medici, ingegnandosi di persuadere essere lettere finte e inganni degli inimici, non gli avessino raffrenati. Nondimeno il sospetto di questa cosa, la difficoltá delle vettovaglie, e lo essere alloggiati in luogo dove senza comparazione si mostrava maggiore il pericolo di perdere che la speranza di acquistare, fece deliberare di levarsi (ancorché non paresse senza vergogna il discostarsi tanto spesso dagli inimici) ed entrare nel Vicariato da quella parte che è piú vicina al mare, e procedere insino al fine verso Fossombrone: deliberazione approvata da tutto il campo, ma non senza infamia grande di Renzo e di Vitello; perché le voci di tutti i soldati risonavano che se da principio avessino deliberato questo mede-