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352 storia d'italia

XVI

Cesare comunica al pontefice l’accordo col re di Francia e le intenzioni sue riguardo al ducato di Milano. Il pontefice delibera di mantenersi libero nelle decisioni e spedisce in Francia un proprio ambasciatore per conoscere le intenzioni del re. Identica politica dei veneziani.

Nel quale tempo Cesare scrisse al pontefice una lettera cerimoniale, significandogli che, per il desiderio della pace e del bene comune della cristianitá, dimenticate tante ingiurie e inimicizie, aveva restituita la libertá al re di Francia e datagli la sorella sua per moglie, e che aveva eletto lui per conservadore della pace, di chi sempre voleva essere obedientissimo figliuolo. E gli scrisse, pochi dí poi, un’altra lettera di mano propria, la quale gli mandò per il medesimo Errera che aveva portato la lettera scritta a lui di mano propria del pontefice; rispondendogli parte con parole dolci, parte mescolate di qualche acerbitá: conchiudendo che restituirebbe il ducato a Francesco Sforza in caso non avesse fatto il delitto di che era imputato, e che voleva che questo si vedesse per giustizia dai giudici deputati da sé come da suo superiore; ma constando che avesse fallito non poteva mancare di investirne il duca di Borbone, a chi egli medesimo era stato cagione che e’ lo avesse promesso, avendogliene nel tempo della infermitá di Francesco Sforza proposto; e che per sodisfare a lui, e per assicurare dello animo [suo] Italia, non aveva voluto né ritenerlo per sé né darlo al fratello proprio; affermando, sopra la fede sua, questa essere veramente la sua intenzione; la quale pregava efficacemente che approvasse, offerendogli sempre l’autoritá e le forze sue, come obbediente figliuolo della sedia apostolica. Portò ancora il medesimo Errera la risposta alla minuta del capitolo stato disteso dal pontefice in favore di Francesco Sforza, il quale Cesare, perseverando nella sua prima deliberazione, non aveva voluto approvare; anzi indirizzò per lui al duca di Sessa la forma dello accordo al quale