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86 storia d'italia

entrare nello stato; facendo con piú prestezza si poteva tremila fanti: al quale effetto il pontefice mandò a Francesco Guicciardini, governatore giá molti anni di Modena e di Reggio, diecimila ducati, con commissione che gli desse al Morone per fare secretamente fanti che fussino preparati al successo di queste cose; alle quali il Guicciardino prestasse favore ma occultamente, e in maniera tale che dalle azioni de’ ministri non potesse il re di Francia o querelarsi o fare sinistra interpretazione del pontefice. Ma non fu felice l’evento d’alcuna di queste cose. L’armata andata a Genova, di sette galee sottili quattro brigantini e alcune navi, si presentò invano al porto, perché il doge Fregoso, presentendo la loro venuta, aveva opportunamente proveduta la terra; però non sentendo muoversi cosa alcuna si ritirorno nella riviera di levante. E in Lombardia, essendo quel che si trattava, e il dovere venire Ieronimo Morone a Reggio, in bocca di molti fuorusciti, Federico da Bozzole, pervenutogli all’orecchie, andò a Milano a notificarlo allo Scudo, il quale teneva a Milano il luogo del fratello che poco innanzi era andato in Francia; il quale, raccolte le genti d’arme alloggiate in vari luoghi e dato ordine a Federico che dalle sue castella menasse mille fanti, andò subito con quattrocento lancie a Parma, certificandosi mentre andava, a ogn’ora piú, della veritá di quel che Federico gli avea riferito; perché i fuorusciti, non seguitando l’ordine dato dello adunarsi secretamente, erano palesemente andati a Reggio, facendo in tutti i luoghi circostanti richieste d’uomini e dimostrazioni manifeste d’avere senza indugio a tentare cose nuove: nel quale modo di procedere continuò Ieronimo Morone venuto dopo loro, mosso per avventura perché quanto piú scopertamente si procedeva tanto piú si genererebbe inimicizia tra il pontefice e il re.

Appariva giá manifestamente a tutti la vanitá di queste macchinazioni; e nondimeno lo Scudo, giunto a Parma, deliberò la mattina seguente, dí solenne per la nativitá di san Giovanni Batista, appresentarsi alle porte di Reggio; sperando potere avere occasione di prendere tutti o parte de’ fuorusciti,