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di Albania, al quale prima l’aveva promesso. Per ogni altra cosa restati tra loro in grandissima fede e sodisfazione, e avendogli comunicato il re di Francia molti de’ suoi consigli, e specialmente il disegno che aveva di concitare contro a Cesare alcuni de’ príncipi di Germania, massime il langravio d’Alsia e il duca di Vertimbergh (i quali poi la state seguente si sollevorono), poi che furono dimorati a Marsilia circa uno mese, partí il pontefice in sulle galee medesime: con le quali, e con travaglio grande del mare, arrivato a Savona, non confidando né nelle provisioni delle galee né nella perizia degli uomini che le reggevano, rimandatele indietro, fu condotto da quelle di Andrea Doria a Civitavecchia. E ritornato a Roma con grandissima riputazione e con maravigliosa felicitá, a quegli massime che l’avevano veduto prigione in Castel Sant’Angelo, godé molti pochi mesi il favore della fortuna; avendo giá l’animo presago di quello che aveva a succedere. Perché è manifesto che, quasi incontinente dopo il ritorno di Marsilia, come certo della morte imminente, fece fare l’anello e tutti gli abiti consueti a’ pontefici nel seppellirsi; e a’ suoi famigliari affermava con l’animo sedatissimo dovere in breve spazio di tempo succedere la sua morte. E nondimeno, non deponendo per questo i pensieri e gli studi consueti, sollecitò che per maggiore sicurtá, come pareva a lui, della sua casa, si fabricasse una cittadella munitissima in Firenze; incerto quanto presto avesse a terminare la felicitá de’ nipoti; de’ quali, inimicissimi l’uno dell’altro, Ippolito cardinale morí non senza sospetto di veleno, non finito ancora uno anno dalla sua morte e Alessandro, l’altro nipote il quale dominava a Firenze, fu, con grandissima nota di imprudenza, ammazzato in Firenze, occultamente di notte, da Lorenzo della medesima famiglia de’ Medici. Ammalò adunque, nel principio della state, di dolori di stomaco; a’ quali sopravenendo febbre, conquassato da quella e da altri accidenti lungamente, ora pareva quasi ridotto al punto della morte ora sollevato in modo che dava agli altri, ma non a sé, speranza di salute.

La quale infermitá pendente, il duca di Vertimbergh, con