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libro decimosettimo - cap. vi 33

spagnuoli, quali aveva condotti seco, in Milano; sollecitatone molto dal marchese del Guasto e da Antonio de Leva: dalla venuta del quale i soldati pigliorono molto animo. E per la medesima si potette comprendere la negligenza o la fredda disposizione, studiosamente, del re di Francia alla guerra. Perché avendo il pontefice, nel principio quando condusse agli stipendi suoi Andrea Doria, consultato seco con che forze e apparati si dovessino tentare le cose di Genova, propose molta facilitá tentandola in tempo che giá fusse cominciata la guerra nel ducato di Milano, e che con le sue otto galee si congiugnessino le galee le quali il re di Francia aveva nel porto di Marsilia, o che almanco impedissino la venuta, con le galee, del duca di Borbone; perché, restando in tale caso con le sue otto galee signore del mare, non poteva la cittá di Genova stare molti dí col mare serrato per le mercatanzie, per gli esercizi e per le vettovaglie: e benché il re promettesse che impedirebbe la venuta del duca di Borbone furono parole vane, perché l’armata sua non era in ordine, e i capitani delle galee, parte per carestia di danari parte per negligenza e forse per volontá, erano stati espediti tardi de’ pagamenti; come poi anche succedette delle genti d’arme.

Ma essendo incognita di fuori la venuta del duca di Borbone, la deliberazione dello andare innanzi con l’esercito fu pervertita dal duca di Urbino, o per avvisi ricevuti, secondo si credette, da Milano o per relazione di qualche esploratore. Mutata la diffidenza avuta insino a quel dí [in speranza] non minore, affermò al luogotenente del pontefice, presente il proveditore veneto, tenere per certo che il dí seguente sarebbe felicissimo; perché se gli inimici uscivano a combattere (il che non credeva dovessino fare) indubitatamente sarebbono vinti, ma non uscendo, che certamente, o il dí medesimo abbandonerebbono Milano ritirandosi in Pavia o almanco, abbandonata la difesa de’ borghi, si ridurrebbono nella cittá; la quale, perduti i borghi, non potrebbono totalmente difendere: e ciascuna di queste tre cose bastare a conseguire la vittoria della guerra. Però il dí seguente, che fu il settimo di luglio,