Pagina:Guicciardini, Francesco – Storia d'Italia, Vol. V, 1929 – BEIC 1848561.djvu/41

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libro decimosettimo - cap. vi 35

per la brevitá del tempo, con qualche confusione; lasciò a’ tre cannoni buona guardia, e il resto del campo alloggiò quasi tutto a mano destra della strada; sperando ciascuno molto della vittoria, perché, per avvisi di molti e per relazione di prigioni presi da Giovanni di Naldo soldato de’ viniziani, si aveva nuove gl’imperiali, caricate molte bagaglie, essere piú presto in moto di partirsi che altrimenti; e a tempo arrivorno in campo la sera medesima cannoni de’ viniziani.

Ma si variò poco poi non solo la speranza ma tutto lo stato della cosa. Perché essendo, quasi in su il principio della notte, usciti fuora alcuni fanti spagnuoli ad assaltare l’artiglieria, furno rimessi dentro da’ fanti italiani che erano a guardia di quella: ancora che il duca d’Urbino dicesse che erano stati messi in disordine. Il quale, passate giá poche ore della notte, trovandosi ingannato dalla speranza conceputa che alle porte e a’ ripari de’ borghi gli fusse stata fatta resistenza, e ritornandogli in considerazione il timore che prima aveva della fanteria degli inimici, fece precipitosamente deliberazione di discostarsi con lo esercito; e cominciatala subito a mettere in esecuzione col dare principio a fare partire l’artiglierie e le munizioni, e comandato alle genti viniziane che si ordinassino per partirsi, mandò per il proveditore a significare al luogotenente e ai capitani ecclesiastici la deliberazione che aveva fatta; confortandogli a fare anche essi, senza dilazione, il medesimo. Alla quale voce, come di cosa non solo nuova ma contraria alla espettazione di ciascuno, confusi e quasi attoniti, andorono a trovarlo, per intendere piú particolarmente i suoi pensieri e fare pruova di indurlo a non si partire. Il quale, con parole molto determinate e risolute, si lamentò che contro al parere suo, solamente per sodisfare ad altri, si fusse tanto accostato a Milano, ma che era piú prudenza ricorreggere l’errore fatto che perseverarvi dentro; conoscere che, per non essere stato per la brevitá del tempo alloggiato il dí dinanzi ordinatamente, e per la viltá de’ fanti italiani dimostratasi la sera medesima allo assalto delle artiglierie, che il dimorare l’esercito quivi insino alla luce prossima sarebbe la