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62 storia d'italia

si obligassino a pagargli i danari dovutogli da Cesare, e che lo stato e l’entrata promessagli nel regno di Napoli si trasferisse nel ducato di Milano. Temeva anche il pontefice che i Colonnesi, i quali con vari moti lo tenevano in continuo sospetto, con le forze del reame di Napoli non l’assaltassino. Però, raccolte insieme tutte le difficoltá, tutti i pericoli, faceva instanza co’ collegati che, oltre al sollecitare ciascuno per la sua parte le provisioni terrestri e marittime espresse ne’ capitoli della lega, si assaltasse comunemente il regno di Napoli con mille cavalli leggieri e dodicimila fanti e con qualche numero di gente d’arme; giudicando, per gli effetti succeduti insino a quel dí, che le cose non potessino succedere prosperamente se Cesare non fusse molestato in altro luogo che nel ducato di Milano.

Per le quali cagioni mandò al re di Francia Giovambatista Sanga romano, uno de’ suoi secretari, per incitarlo a pigliare la guerra con maggiore caldezza, dimostrandogli quanto esso si trovasse esausto e impotente a continuare nelle spese medesime se non era anche soccorso da lui di qualche quantitá di denari: che, non ostante che nella confederazione non fusse stato trattato di assaltare il reame di Napoli mentre durava la guerra di Lombardia, si disponesse a fare questa impresa di presente; alla quale benché i viniziani, per non si aggravare di tante spese, avessino da principio fatto difficoltá, nondimeno, vinti dalla sua instanza, avevano consentito di concorrervi, eziandio senza il re ma con tanto minore numero di gente quanto importava la sua porzione: che il re per questa cagione, oltre alle cinquecento lance, alle quali aveva disegnato per capo il marchese di Saluzzo, mosso piú, secondo diceva, dalla buona fortuna che dalla virtú dell’uomo, mandasse altre trecento lance in Lombardia, per poterne trasferire una parte nel reame di Napoli: che si sollecitasse la venuta dell’armata di mare, o per strignere con essa Genova o per voltarla al regno di Napoli; la quale benché dai franzesi fusse spedita con la medesima lentezza che si spedivano l’altre provisioni, nondimeno si andava continuamente