Pagina:Guicciardini, Francesco – Storie fiorentine dal 1378 al 1509, 1931 – BEIC 1849436.djvu/210

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Ebbene la signoria grandissimo carico, perché intendendo le cose disordinarsi non vi feciono e’ provedimenti bisognava e laseiorono scorrere e fare effetti di natura che furono per importare, come piú chiaramente si dirá, la ribellione di Pistoia; in modo che uscirono di magistrato con grandissimo carico, gridando molti popolanotti, che si voleva seguitare lo esemplo de’ passati e non fare de’ signori di case di famiglia; e questo per essere stato gonfaloniere Piero Gualterotti, e de’ signori Filippo Buondelmonti, Piero Adimari e Piero Panciatichi, tutti di famiglia. E’ Panciatichi cacciati ne vennono miserabilmente a Firenze, dove consultandosi le cose loro, era gran disparere tra’ cittadini, e molto si riscaldavano e’ fautori dell’una parte e dell’altra. Gli amici de’ Panciatichi erono in minore numero ed anche andavano lentamente, e ne erano quasi capi Piero Soderini, Piero Guicciardini, Alamanno ed Iacopo Salviati, e’ quali non si scoprivano molto e procedevano con rispetto; ma lo universale e la moltitudine del popolo era volta in beneficio loro, mossi, come è usanza de’ popoli, dalla compassione. Allegavasi per costoro molte ragione: el debito della cittá superiore, che è di tenere e’ sudditi in piú quiete sia possibile ed in modo che e’ possino usare e godere le cose loro, né essere molestati quando si portano bene; e se pure errano, avergli a punire e’ superiori, non permettere che e’ sudditi sieno giudici e castigatori l’uno dell’altro. Aggiugnevasi che e’ Cancellieri non solo avevano errato in fare tanto eccesso, ma eziandio sprezzato tutti e’ comandamenti e bandi de nostri uficiali e commessari e contro a mille proibizione ed in sugli occhi loro avere per spazio di piú di continuato ardere le case e guastare Pistoia; e però essere necessario per sicurtá dello stato farne tale dimostrazione, che sia esemplo a tutti gli altri sudditi che e’ non abbino ardire muoversi contro alla voluntá della cittá; in ultimo essere da considerare bene che sendo stati e’ delitti loro grandissimi, e conoscendo eglino quanto abbino offeso la cittá, non si fiderebbono mai, anzi alla prima occasione si ribellerebbono, e la disubidienzia