Pagina:Guicciardini, Francesco – Storie fiorentine dal 1378 al 1509, 1931 – BEIC 1849436.djvu/213

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Creossi poi la signoria sequente, che ne fu gonfaloniere Giovan Batista Bartolini, el quale ebbe piú favore che messer Antonio Malegonnelle, uomo dottissimo e di grande riputazione, perché allora la grazia di Giovan Batista era tale che avanzava di fave tutti gli altri cittadini della cittá, in modo che, sendo andato Antonio del Vigna, uno de’ dieci, capitano o vero podestá di Pistoia, fu fatto in poco tempo, e credo gli esercitassi a uno tratto, gonfaloniere di giustizia, de’ dieci ed uficiale di Monte; che si feciono sanza carico di prestare al conimune e per le piú fave, in modo che si dette quello uficio non a’ piu ricchi, ma a chi aveva piú credito e benivolenzia col popolo.

A tempo di questa signoria, el Valentino ne venne a campo a Faenza, della quale era signore Astore Manfredi, piccolo fanciullo e sotto la protezione de’ viniziani; ma perché el Valentino aveva non solo el braccio del papa, ma ancora el favore del re di Francia, e’ viniziani, preponendo l’utile allo onesto, rinunziarono la protezione e non gli vollono dare aiuto; in modo che sendo quella cittá abandonata da ognuno, Valentino vi venne a campo. Ma sendo quegli di drento ostinatissimi a difendere el signore loro, feciono una gagliarda resistenzia, in forma che concorrendovi le neve ed e’ tempi aspri, che era nel cuore del verno, fu el Valentino constretto levarsene di campo, avendo prima e con le artiglierie e con battaglie tentato ogni cosa per averla.

Successe a questa signoria gonfaloniere di giustizia per gennaio e febraio Piero di Simone Carnesecchi, uomo bonario, ma di poca esperienzia e giudicio nelle cose dello stato; a tempo del quale, trovandosi la cittá sanza danari, sanza forze e soldati, ed ei popolo in modo strano ed ostinato a non prestare fede a’ suoi cittadini, che non voleva fare provisione alcuna, si trovava la cittá in gran disordine: da una banda el contado di Pisa in pericolo grande ed esposto a essere tutto di corso da’ pisani; da altra, le cose di Pistoia in modo infiammate ed infistolite, che si dubitava che una parte non sí gittassi in collo al Valentino, massime quegli di drento. A’ quali