Pagina:Guicciardini, Francesco – Storie fiorentine dal 1378 al 1509, 1931 – BEIC 1849436.djvu/294

Da Wikisource.

si rapresentassi al bargello; e parendo indizi molti urgenti contro a lui, si dispose si traessino esaminatori che avessino a esaminarlo con parole e con fune. De’ quali sendo a sorte tratto messer Antonio Malegonnelle, che era di quarantia, non volle mai dargli fune, allegando non vi essere indizi sufficienti; in modo che correndo el tempo de’ quindici di e non essendo trovata la veritá, né si potendo gli uomini risolvere, assolverono Alessandro, con patto che questa materia si potessi ogni volta ritrattare e lui non uscissi di prigione insino a tanto avessi dato mallevadori, per cinquemila ducati, di rapresentarsi a ogni requisizione di qualunque magistrato. Ma non si posò per questo la cosa, perché e’ Medici, avendo notizia che el famiglio che l’aveva morto era fuggito a Siena, ne avisorono el cardinale de Medici, el quale vi concorreva volentieri, si per lo interesse del parentado, si perché intendeva e’ Mannelli essere inimici di casa sua ed amici del gonfaloniere; e però per mezzo suo Pandolfo lo fece sostenere in Siena, e quivi avuto della corda, confessò averla amazzata per ordine di Alessandro, e venuto el processo in mano de’ fratelli, lo riaccusarono agli otto. E perché questa cosa era venuta quasi in divisione di stato rispetto al gonfaloniere ed agli amici de’ Medici ed inimici sua, gli otto, desiderosi di ritrovarne el vero, chiesono questo famiglio a Pandolfo. e non lo potendo ottenere, Pellegrino Lorini e Giovan Batista Guasconi, dua degli otto, andorono insino a Siena a esaminarlo; ed avuto el riscontro in carico di Alessandro, tornati a Firenze lo feciono subito pigliare. Ma poco di poi, donde si nascessi la origine, non confessando Alessandro che era stato apiccato un poco alla corda, Pandolfo concesse el famiglio, el quale venuto a Firenze con sicurtá della vita, disse el contrario di quello che aveva detto a Siena, e che Alessandro era innocente; in modo che gli otto lo assolverono, benché la piú parte degli uomini restassi in opinione che Alessandro aveva errato. Cosi si terminò questo caso, del quale si era parlato assai non solo a Firenze ma ancora a Siena e Roma, dove si interpretava che sotto nome di caso criminale fussi una rabbia e gara di stato. Ebbene nella