Pagina:Guicciardini, Francesco – Storie fiorentine dal 1378 al 1509, 1931 – BEIC 1849436.djvu/373

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NOTA 367 dorono quanti uomini di arme potettono avere; ma per la carestia ne era, e perchè el papa non lasciò andare a effetto una condotta che e’ feciono degli Orsini, n’ebbono circa a duemila ed anche scarsamente; feciono venire di Albania circa a quattromila cavalli leggieri, e soldorono circa a ventimila fanti forestieri, a’ quali ne aggiunse de’ loro sudditi el signore Bartolomeo circa a diecimila, faceendo ordinanze come pochi anni innanzi si era fatto in sul nostro; proveddono per ordinare queste gente, grandissima somma di danari. E di poi venendo al particulare del modo del difendersi, conchiusono che, se e’ dividevano questo esercito in tutte quelle parte donde temevano di offesa, rimarrebbono in ogni luogo si deboli, che sarebbono preda dello inimico; e però giudicorono essere meglio voltare lo sforzo loro verso el re di Francia, donde el pericolo era maggiore e piú propinquo, e dalla quale banda difendendosi potevano sperare che non mancherebbe loro composizione con gli altri inimici. E perché l’altre parte non rimanessino al tutto a discrezione, lasciorono qualche numero di cavalli e di fanti in Romagna, e’ quali se non bastassino a difendere quello stato dal pontefice, almeno sostenessino lo impeto suo qualche tempo; feciono in vicentino fossi e tagliate grandi, acciò che ogni poco di guardia che si aggiugnessi alla fortezza de’ paesi, dèssi difficultá allo imperadore. Lasciorono e’ porti del reame colle guardie ordinarie, e piú a beneficio di natura. E stando in questi apparati, né sendo ancora el re in Italia, monsignore di Ciamonte, intendendo essere in Ghiaradadda alcune squadre di cavalli che si rassegnavano, passata subito la Adda, le levò su con uno proveditore viniziano chiamato messer Iustiniano Morosino, e prese Trievi e Rivalto, castelli vicini alla Adda; ed in tempo medesimo el marchese di Mantova prese Casale Maggiore in cremonese, luogo però di non molta importanza. Fu fama che questo insulto dispiacessi al re, o perché desiderassi essere el primo lui che rompessi, o perchè giudicassi che e’ luoghi presi non si potessino abandonare sanza diminuire la riputazione, né per la debolezza loro tenersi guardati sanza pericolo. El pontefice in questo tempo parendogli che le cose di Francia, benché andassino preste, non avessino quella celeritá che desiderava, mandò alla volta di Romagna uno esercito di settecento in ottocento uomini d’arme sotto el duca di Urbino, nipote suo, Giampaolo Baglioni, el conte Lodovico della Mirandola, Giovanni da Sassatello ed altri capi, e circa a cinquemila o seimila fanti, che vi erano tremila spagnuoli; a’ quali si aggiunse poco di poi tremila svizzeri. Costoro, preso Salarolo in faventino, ne andorono a campo a Bersighella; e presa la terra e saccheggiatala, e di poi la ròcca dove fu preso Giampaoio Manfroni, che era venuto in soccorso, ne andorono a Granaruolo, e quello preso, si accamporono a Rosso, luogo forte e di importanza assai rispetto a