Pagina:Guicciardini, Francesco – Storie fiorentine dal 1378 al 1509, 1931 – BEIC 1849436.djvu/65

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giana poche gente e quelle non potendo tardare, perché avevono a essere in Lombardia. L’anno sequente lo esercito della lega, sendo potentissimo e molto superiore a’ viniziani, prese Asola e molti luoghi del bresciano e bergamasco; e continuando tuttavia la vittoria, avendo el duca di Calavria notizia che el bastione del Lagoscuro non era tanto guardato che giugnendolo alla improvista non si espugnassi e cosi si levassi tutta la guerra da Ferrara, cavalcò con le gente subitamente verso Ferrara. Ma fu in que’ giorni tanta tempesta in Po, che le barche ordinate da lui non furono a Ostia a tempo potessi passare; in modo che, soprastandovi a aspettarle, el signore Ruberto che gli era cavalcato drieto collo esercito, lo raggiunse e fu al bastione innanzi a lui.

Nel medesimo anno Giovali Francesco conte di Caiazzo e messer Galeazzo, figliuoli del signor Ruberto, tennono stretta pratica col signore Lodovico venire a’ soldi sua e dettono speranza a principio del signore Ruberto loro padre; di poi vedendo che lui non lo farebbe, con alcuni loro fidati fuggirono occultamente del campo de’ viniziani e vennono in quello della lega. Il che si stimò assai, perché fu opinione che e’ viniziani avessino a insospettire del signore Ruberto e volersene assicurare o veramente non Io adoperare; ma lui prudentissimamente, come intese el caso, se ne andò a un castello de’ viniziani, e quivi fatto chiamare el castellano, gli comandò per l’autoritá aveva dalla signoria per conto del capitanato, lo ritenessi a stanza della signoria; il che lui non volle fare. E con questi ed altri modi in modo assicurò e’ viniziani, che loro gli mandorono imbasciadori a confortarlo, ed a mostrargli avere in lui piú fede che mai.

Avevano e’ viniziani tenute astutamente molte pratiche di pace, massime col papa, non tanto per farla, quanto per ingegnarsi di mettere qualche ombra tra e’ signori della lega, a fine che questa unione si dissolvessi, o almeno che la speranza della pace gli raffreddassi ne’ provedimenti s’avevono a fare; le quale arte sendo cognosciute, non solo si pensava