Pagina:Guicciardini, Francesco – Storie fiorentine dal 1378 al 1509, 1931 – BEIC 1849436.djvu/96

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XI. Piero de’ Medici si dimostra sempre piú favorevole a Napoli, contro Francia. — Tentativo del re Alfonso contro Genova. — Discesa di Carlo Vili. — Nuova politica degli stati italiani e nuovi metodi di guerra introdotti da’ francesi.—Carlo Vili a Milano.— Piero gli va incontro e gli consegna le fortezze della repubblica. — Tornato in Firenze, la cittá gli si ribella e lo costringe a fuggire. — Pisa rivendica, la sua libertá. — Considerazioni sulla casa de’ Medici e sulle condizioni attuali di Firenze. 1494. Erano in Firenze Lorenzo e Giovanni figliuoli di Fierfrancesco de’ Medici, giovani ricchissimi e di gran benivolenzia col popolo per non avere maneggiato cose che dispiacessino; e’ quali non sendo bene contenti di Piero, massime Giovanni che era di natura inquietissimo e sollevava Lorenzo uomo bonario, cominciorono a tenere qualche pratica col signore Lodovico per mezzo di Cosimo figliuolo di Bernardo Rucellai, el quale, inimico di Piero, si era partito di Firenze. E sendo in su’ principi, e non avendo ancora trattato cosa di importanza, venuta la cosa a luce, di aprile nel 94 furono tutt’a dua sostenuti; e poi che ebbono aperto quello che avevano, benché Piero fussi malissimo disposto con loro, nondimeno non concorrendo a insanguinarsi e’ cittadini dello stato, furono liberati e confinati fuori di Firenze alle loro possessioni a Castello, e Cosimo Rucellai assente ebbe bando di rubello.

Ed in quegli medesimi di entrorono in Firenze quattro imbasciadori franzesi, e’ quali andavano a Roma, ed espo-