Pagina:Guida al Lago d'Iseo.djvu/67

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Triumplini coi Camuni pei passi di Pezzaze e di Fraine, sui quali si vedono ancora reliquie di torri romane, una delle quali era anche a Somvic superiore. Fraine sul passo aveva antiche fucine. In Val Sassina diconsi fraini i ferrieri (ted. frai, libero)1. Il nome di Goen alla contrada di Pisogne dove sono l’alto forno del ferro e le fucine, rammenta il gowan scozzese, che vale fabbro, e ci porta a tempi molto antichi, per lo meno ai Longobardi.

Pisogne fu curia del vescovo di Brescia, che vi aveva l’avvocato, il castello e la torre, torre che tuttavia vi sorge sul mercato. Nel 1299 il vescovo di Brescia Berardo Maggi fa convenzione coi Pisognesi, i quali riconoscono d’avere dal vescovo sino dal 1205 avuto investitura di beni oltre l’Oglio, si dichiarano dipendenti dal di lui feudo, gli attribuiscono le decime delle pesche, del sale, del ferro, de’ molini si obbligano a custodirne la rocca ed a cacciare per lui. Il vescovo manteneva la famiglia del boia in Pisogne, col feudo soldo, di molino e prati. Pisogne nel 1462 si redense da tante servitù, donando al vescovo una possessione a Bagnolo.

Pisogne, camuno sotto i Romani, nel medio evo, pel mercato fu collegato strettamente ad Iseo, onde il doge Foscari nel 1428 riunendolo a Valcamonica, disse che era jurisdictione et officii Isei. La Pieve vec-

  1. Fraine chiamasi anche un sito del monte Baldo.