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D’UDINE 49

gelisti stanti ne’ quattro ovati. La tavola d’altare era di Jacopo Tintoretto1.

SAN FRANCESCO, DETTO L’OSPEDALE

Dappoichè i Francescani furono trasferiti ai Carmini, denominossi questa chiesa l’Ospedale. Ha sulla grande ara la Vergine con alcuni santi di Pio Paulini. Le tavole dei minori altari contano autori diversi. Quella di san Daniele è di Giacomo Guarana; quella di san Francesco, lodatissima eziandio dagli autori esteri, è delle cose migliori, che mai facesse Pomponio Amalteo2. Aggiungi due tele del Ricchi, santa Teresa, e santa Maria Maddalena, delle quali l’una in chiesa, e l’altra nella sacristia si serbano. Aggiungi i re magi di Nicola Grassi. In alto il Mosè ritrovato sulle sponde del Nilo è dell’Aliense, quando seguiva i modi di Paolo, e fu lasciato in testamento dal conte Micoli3. Nella sacrestia vecchia eravi il Padre eterno, che corona la Vergine, opera antica e rara di Girolamo da Udine, ora trasportata in una stanza dell’ospedale vicino, perchè stesse più in salvo4. In questo si osservi la porta scolpita al principio del cinquecento. Doveva questa fabbrica cedere il luogo all’altra, che con grandiose proporzioni dall’arcivescovo Girolamo Gradenigo si cominciò ad erigere. Ma rimase imperfetta, e in luogo di servire ai cittadini è divenuta ospedal militare.

  1. Nell’archivio dei conti della Torre son nominati i suddetti pittori, nel disegno, 25. agosto 1695, presentato all’eccellentissimo magistrato sopra feudi.
  2. Vedi Lanzi, Vasari.
  3. Vedi l’iscrizione abbasso del quadro.
  4. Storia 184.

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