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Pagina:Guidiccioni, Giovanni – Rime, 1912 – BEIC 1850335.djvu/189

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XCII

Nella medesima occasione.

     De l’arbor suo pensando al terzo danno,
tra nugoli si sta Febo sepolto;
Noto e i compagni che per l’aria vanno
copron di neve a Primavera il vólto;
l’amene piagge piú fiorir non sanno;
il verde mese in crudel verno è vólto;
duolsi april, piange ’l ciel, l’aere sospira,
poi che non piú questa bell’aura spira.