Pagina:Guidiccioni, Giovanni – Rime, 1912 – BEIC 1850335.djvu/227

Da Wikisource.

Questi poi che con lor di piume adorno
le chiome e i piè ne viene,
è ’l messagger de’ dèi ch’ognor va intorno,
che a voi per vostro bene
manda ’l Motor che ’l ciel regge e mantiene.
Onde, mentr’egli move
la lingua, il cor non sia chi volga altrove.

LI


1
Donne leggiadre, in cui natura ha móstro
e ’l ciel quanto può dar con gli elementi,
questo santo splendor e questo nostro
novo abito ed altier non vi spaventi :
io messaggio di lui che l’alto chiostro
regge e la terra e ’l mar e l’aria e i venti,
sono, e queste son dèe che, come piace
a Giove, or qui veniam per vostra pace.
2
L’eterno Giove, a cui tanto ognor piacque
questo vostro felice almo terreno,
che ’l bel paese ove giá Europa nacque,
di questo vostro gli fu caro meno:
cosi verdi l’erbette e chiare l’acque,
l’aura soave e ’l cielo chiaro e sereno
gli die’, che quanto il sol intorno gira,
altro a quest’oggi par non scalda o mira.
3
Ma sopra tutte ogni sua estrema cura,
donne, pose ed ogni arte in formar voi,
e vi fé’ cosi vaghe oltra misura,
che simili altre mai non fece poi.

Onde, se spesso altrui gli animi fura
di voi ciascuna co’ begli occhi suoi,
maraviglia non è, ché cosi volse
chi tante in voi bellezze insieme accolse.