Pagina:Guidiccioni, Giovanni – Rime, 1912 – BEIC 1850335.djvu/259

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CLXXX1II Sulla tomba di Giulio Cesare.

Forse dall’epitaffio del Campano per Cesare.

L’empio Briton disperso e ’l fier Germano
e debellata Francia e Spagna doma,

Cesar vinse in Tessaglia il gran romano,
e del trionfo suo spiega la soma:
largo, clemente e sovra ogni altro umano,
sol non perdona a la sua patria Roma,
nel cui sen cade ucciso alfin da’ suoi
e trova loco in ciel tra gli altri eroi.

CLXXXIV


Da Orazio, Odi , 1, 28.

Archita, che la terra e ’l mar sovente
giá misurasti, or lungo Tonde salse
poca arena ti cuopre, e non ti valse
per le case del ciel girar la mente.

Morse Tantalo ancóra e fu presente
a le mense celesti, e morte assalse
Titone e il re che per far Creta salse
ai segreti di Giove alto e prudente.

E ritornato Euforbo al cieco abisso,
benché facesse in altro corpo fede
dei troian tempi e del suo scudo affisso,
altro che nervi e polpe esso non diede
a Tempio Lete, il cui sentier prefisso
non puote unqua fuggir terrestre piede.