Pagina:Guidiccioni, Giovanni – Rime, 1912 – BEIC 1850335.djvu/317

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CXCIX

Dá la baia a uno sciocco.

     Né per sereno ciel si vaghe lucciole
né per tranquillo mar forbite gondole
né per campagne correr lepri e cucciole
né per bei boschi saltar ghiri o dondole
     né d’aspettato april cantar di rondole
né dir d’amore in lode rime sdrucciole
né tra chiare fontane e verdi frondole
donne cantar quando la foia crucciole
     né festa troverai fuor di domenica
di piú piacer che ’l nostro Mariottissimo
quand’egli sforza il suo ingegno salvatico.
     Martin d’Amelia ( J ) appo costui fu Seneca:
ma chiaritemi un dubbio ch’è bellissimo,
s’egli è sciocco ovver matto ovver lunatico.

(i) Di costui nella Calandrici di Bernardo Dovizi da Bifcbiena [Ed.].