Pagina:Guidiccioni, Giovanni – Rime, 1912 – BEIC 1850335.djvu/56

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LXXIX

Geloso delle molte bellezze di lei.

Poiché questa mia donna in terra nacque,
ogni spirto gentil ver’ lei si volse ;
tante virtuti e tante grazie accolse
ch’a me non sol ma a tutto ’l mondo piacque.

Onde tanto timor poi meco giacque,
che s’augel per volar mai l’ali sciolse,
tremo di gelosia, né mai mi dolse
tanto cosa mortai né mi dispiacque.

Temo chi di lei parla o di lei scrive,
chi con lei ride e chi per lei sospira,
e chi la segue e chi s’accosta seco;

al fin tanto sospetto meco vive,
ch’io temo ogn’altro ed odio chi la mira.
Foss’io senz’occhi o tutto il mondo cieco!

LXXX


Iti amore o^ni dolore.

Veramente in amore
si prova ogni dolore;
ma tutti gli altri avanza
goder solo una volta e perder poi
tutti i diletti suoi

e viver sempre mai fuor di speranza.