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Pagina:Guido Carocci, Il ghetto di Firenze.djvu/45

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il ghetto di firenze 43


È inutile ricordare gli avvenimenti vari ed infiniti onde fu teatro questa piazza ch’era il centro della vita e del commercio di Firenze, fin dai tempi più lontani, perchè sarebbe un lavoro troppo lungo ed in gran parte estraneo a questa breve illustrazione.

Dirò solo, che sulla piazza sorse nel XIV secolo il macello pubblico che si diceva Beccheria, che successivamente si stabilirono i banchi e i deschi del mercato trasformati dipoi abusivamente in baracche e botteghe, che nel 1568 vi si eresse col disegno di Giorgio Vasari la loggia del Pesce in sostituzione dell’antica che era in via degli Archibusieri alla scesa del Ponte Vecchio e che fu distrutta dalla piena del 1557.

Se per la riduzione che si sta per fare di questa piazza, abbiamo un desiderio da esprimere, un voto da manifestare, è che lasciando da parte i vani sogni di grandiosità moderna, i capricci strani della regolarità e dei rettifili, si procuri di conservare il più che sia possibile l’antico carattere alla più antica piazza di Firenze, restaurando anziché distruggendo senza scopo quell’artistico e pregevolissimo gruppo di fabbriche che occupa il lato di mezzogiorno e dove sono tre edifizi importantissimi, cioè il palazzo Amieri, la torre degli Speziali e il Tabernacolo della Tromba.