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Pagina:Guido Carocci I dintorni di Firenze 01.djvu/101

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BARRIERA DELLA QUERCE. 83

passò ai Pecori da’ quali l’ebbe in eredità l’ultimo Marchese Rinuccini al principio del secolo scorso. Egli abbellì la villa e la corredò di un ampio e delizioso parco spendendovi l’ingente somma di oltre 80,000 scudi. Così l’antica villa degli Alessandri, che modernamente appartenne per lungo tempo alla famiglia Peratoner, divenne una delle più splendide e signorili della vaga collina di S. Domenico.

Camerata o la Luna. - Villa Favi. — Insieme ad altri beni e ville delle vicinanze apparteneva alla famiglia Corsi e nel 1427 n’erano in possesso Filippo e Caterina di Giovanni di Lapo. I Corsi l’alienarono nel 1491 a Marchionne di Daniello Dazzi e nel 1582 i Dazzi la vendevano ad una famiglia Signoretti. Nel 1647 da Francesco Signoretti l’acquistavano i Magliani. Nel 1731 passò nei Peroni e nel 1772 Orsola Peroni la lasciava al marito Matteo Baroni. Dai Baroni l’ebbero in eredità i signori Favi attuali possessori.

A questa villa, che è situata lungo la nuova via di S. Domenico per la quale passa il tranvai di Fiesole, interromperemo la nostra escursione per tornare alla Barriera della Querce e percorrere le altre vie che guidano egualmente a S. Domenico

Fra la Via Alessandro Volta, che dalla Barriera delle Cure e da quella della Querce conduce alla stazione tranviaria di S. Gervasio, e la Via delle Forbici, è compresa quella parte delle colline di Camerata che si chiama le Forbici ed anche lungo queste ed altre minori strade intermedie sorgono numerose ville delle quali ricorderemo le più importanti.

Più prossime alla Via Alessandro Volta sì trovano:

Fonte Basilica già La Fonte. - Villa Piazza. — Di questa località che si diceva in antico la Fonte si ha ricordo in un documento del 1371 dal quale risulta che Francesco di Tano Del Bene in nome di Bonifazio d’Ugolino Lupi marchese di Soragna comprava un podere con casa da Giovanni di Jacopo degli Asini. Più tardi, questo podere con altri vicini che si stendevano fino al monastero di S. Benedetto, fece parte dei beni della commenda del